Ben presto l’individualità dei vari paesi verrà annientata da media e merci reperibili ovunque. “In un mondo in cui la gente da Bratislava a Bangkok mangia BigMac, veste in blue-jeans, lavora su versioni «pirata» di Windows e guarda MTV, la diversità culturale sembra seriamente minacciata. E dal momento che la maggior parte dei beni e delle idee globalizzate sono di origine occidentale, ne segue per conseguenza che la globalizzazione è solo un nuovo nome per intendere la americanizzazione o occidentalizzazione.” (La dinamica della Globalizzazione Culturale di Breidenbach). Cosa ne pensate a riguardo? Cosa pensate dei nostri boschi ridotti a discariche o delle acque sporche ed inquinate in cui andiamo a nuotare o pescare? Avete mai pensato a quali saranno le possibili conseguenze future della globalizzazione? Siete d’accordo con questa frase? “La disgregazione in atto sta bruciando questa enorme risorsa, creatasi nell’arco dei secoli e delle generazioni, lasciando la nostra società moderna con un unico valore comune: il valore dell’individualismo stesso.”
Anche oggi - ha osservato il pontefice - resta vero quanto diceva il profeta: nebbia fitta avvolge le nazioni. Non si può dire infatti che la globalizzazione sia sinonimo di ordine mondiale, tutt'altro". L'umanità, ha denunciato, è "lacerata" da "spinte di divisione e sopraffazione" e "conflitto di egoismi". pubblicato dalla Repubblica Cosa ne pensi?
Da il Giornale: "In termini commerciali non si può certo dire che la cultura sta male". Pietrangelo Buttafuoco snocciola un po' di dati, racconta di un’inchiesta che sta portando avanti per Panorama e, con entusiasmo, enumera i dati di una cultura che, in piena crisi ha fatto segnare incassi su tutti fronti.
Ma, se va davvero tutto bene, perché fior fiore di intellettuali gridano alla morte della cultura?
Questo blog è pensato come spazio virtuale di una comunità di apprendimento del fenomeno della globalizzazione composta da docenti e alunni che lavoreranno per giungere ad una piena consapevolezza del fenomeno, dei suoi riflessi sulla vita di ciascuno, sulla società e sui governi mondiali. Partendo dagli aspetti culturali che rimandano a un concetto certo non nuovo, quello della cultura di massa, si esploreranno e capiranno anche il significato economico e politico del fenomeno.
Ruoli
Gli input per sviluppare lo studio sui temi più salienti della globalizzazione saranno lanciati dai docenti, mentre agli alunni spetterà commentarli attraverso riflessioni personali e analisi critiche. Gli studenti sono poi invitati a lanciare input nuovi inerenti lo sviluppo del processo conoscitivo intrapreso.
Accolella N. “Globalizzazione e Stato sociale” - Il Mulino Amoroso B. “Della globalizzazione” - Edizioni La Meridiana Aries P. “I figli di Mc Donalds. La globalizzazione dell’hamburger” - Edizioni Dedalo Augè M. “Non luoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità” - Eleuthera, Milano, 1993 Bauman Z. “Dentro la globalizzazione le conseguenze sulle persone” - Laterza Bauman Z. “La società dell’incertezza” - Il Mulino Beck U. “Globalizzazione e lavoro” - Einaudi Beck U. “Che cos’è la globalizzazione” - Carocci Beck U. “I rischi della libertà” - Il Mulino Berger S., Dore R. “Differenze nazionali e capitalismo globale” - Il Mulino Bettetini G. e Colombo F. “Le nuove tecnologie della comunicazione” - Bompiani Bini Smaghi L. “Chi si salva dalla prossima crisi finanziaria” - Il Mulino Bovè J. “Il mondo non è in vendita” - Feltrinelli Brecher J. e Costello T. “Contro il capitale globale, strategie di resistenza” - Feltrinelli Cheli E. “La realtà mediata” - FrancoAngeli Chomsky N. “Il potere dei media” - Vallecchi editore - 1994 Chomshy N. “La fabbrica del consenso” - Marco Troppa Editore - 1998 Chomsky N. “La società globale; educazione, mercato e democrazia” - La Piccola editrice - Roma 1997 Chomsky N. “Il club dei ricchi; interviste ed interventi sul mondo unipolare e lo svuotamento delle istituzioni democratiche” - Gamberetti editrice – 1995 Cohen D. “Ricchezza del mondo, povertà delle nazioni” - Edizioni di Comunità 227 Comba A. “Il neoliberismo internazionale. Strutture giuridiche a dimensione mondiale dagli accordi di Bretton Woods all’Organizzazione Mondiale del Commercio” - Giuffrè - Milano, 1995 Comte A. “Corso di filosofia positiva”, Torino 1967 Cooley C. H. “L’organizzazione sociale” - Edizioni di Comunità - Milano, 1977 Deaglio M. “A quando la ripresa” - Guerini Associati Delors J. “Crescita, competitività, occupazione” - Il Saggiatore Dominick S. “La finanza internazionale sulla fine del secolo” - Banca popolare Etruria e Lazio, Arezzo, 1998 Eichengreen B. “La globalizzazione del capitale. Storia del sistema monetario internazionale” - Baldini&Castaldi Feateherstone M. “Cultura globale” - Edizioni Seam - Roma, 1996 Ferrarese M.R. “Le istituzioni della globalizzazione, diritto e diritti” - Il Mulino Foreman- Peck J. “Storia dell’economia internazionale dal 1850 ad oggi” - Il Mulino Friedman T. “Le radici del futuro” - Mondadori Gagliardini L. e Palmerio G. “Economia politica” - Le Monnier Gallino L. “Globalizzazione e disuguaglianze” - Edizioni Laterza Gauthier A. “L’economia mondiale dal 1945 ad oggi” - Il Mulino Guandalini M. “La sfida globale” - AdnKronos Libri Geerrtz C. “Mondo globale, mondi locali” - Il Mulino Giddens A. “Capitalismo e teoria sociale” - Collana Quality PEed Est Giddens A. “Il mondo che cambia come la globalizzazione ridisegna” - Il Mulino Giddens A. “Sociologia” - Il Mulino Habermars J. “La costellazione postnazionale. Mercato globale, nazioni e democrazia” - Feltrinelli Hennerz U. “La complessità culturale” - Il Mulino Hirst P. e Thompson G. “La globalizzazione dell’economia” - Editori riuniti 228 Krugman P. “Economisti per caso” - Garzanti Kurtz L. R. “Le religioni nell’era della globalizzazione” - Il Mulino
Ben presto l’individualità dei vari paesi verrà annientata da media e merci reperibili ovunque. “In un mondo in cui la gente da Bratislava a Bangkok mangia BigMac, veste in blue-jeans, lavora su versioni «pirata» di Windows e guarda MTV, la diversità culturale sembra seriamente minacciata. E dal momento che la maggior parte dei beni e delle idee globalizzate sono di origine occidentale, ne segue per conseguenza che la globalizzazione è solo un nuovo nome per intendere la americanizzazione o occidentalizzazione.” (La dinamica della Globalizzazione Culturale di Breidenbach). Cosa ne pensate a riguardo?
RispondiEliminaCosa pensate dei nostri boschi ridotti a discariche o delle acque sporche ed inquinate in cui andiamo a nuotare o pescare? Avete mai pensato a quali saranno le possibili conseguenze future della globalizzazione?
Siete d’accordo con questa frase? “La disgregazione in atto sta bruciando questa enorme risorsa, creatasi nell’arco dei secoli e delle generazioni, lasciando la nostra società moderna con un unico valore comune: il valore dell’individualismo stesso.”
Anche oggi - ha osservato il pontefice - resta vero quanto diceva il profeta: nebbia fitta avvolge le nazioni. Non si può dire infatti che la globalizzazione sia sinonimo di ordine mondiale, tutt'altro". L'umanità, ha denunciato, è "lacerata" da "spinte di divisione e sopraffazione" e "conflitto di egoismi".
RispondiEliminapubblicato dalla Repubblica
Cosa ne pensi?
Da il Giornale: "In termini commerciali non si può certo dire che la cultura sta male". Pietrangelo Buttafuoco snocciola un po' di dati, racconta di un’inchiesta che sta portando avanti per Panorama e, con entusiasmo, enumera i dati di una cultura che, in piena crisi ha fatto segnare incassi su tutti fronti.
RispondiEliminaMa, se va davvero tutto bene, perché fior fiore di intellettuali gridano alla morte della cultura?
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=24928